• Uva Glera: il segreto dietro il Prosecco perfetto

    Uva Glera: il segreto dietro il Prosecco perfetto

    In questo viaggio attraverso il mondo affascinante dell’uva Glera ci immergiamo nelle sue radici storiche e nelle sue caratteristiche botaniche uniche. Da secoli questa varietà di uva ha giocato un ruolo fondamentale nella produzione di uno dei vini spumanti più amati al mondo: il Prosecco.

    Le Origini della Glera

    Le radici della Glera affondano profondamente nella storia e nella terra fertile del nord-est Italia, in particolare nelle regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.

    Risalendo nei meandri del tempo, scopriamo che il nome “Glera” ha antiche origini, derivante dalla lingua latina, dove “glarea” indicava la ghiaia, una caratteristica del suolo su cui prospera questa varietà d’uva. Le prime tracce documentate della Glera risalgono al XVII secolo, quando i coltivatori locali iniziarono a riconoscere il suo potenziale nella produzione di vini leggeri e vivaci.

    Originariamente coltivata nella regione del Veneto, la Glera si è lentamente diffusa anche nelle vicine colline del Friuli Venezia Giulia, dove ha trovato terreni simili adatti alla sua crescita. La sua resistenza alle malattie e la capacità di adattarsi a una varietà di condizioni climatiche hanno reso questa uva una risorsa preziosa per i viticoltori locali. I terrazzamenti delle colline venete e i suoli ricchi di calcare del Friuli Venezia Giulia hanno fornito l’ambiente ideale per il suo sviluppo ottimale.

    Le influenze del terroir si riflettono chiaramente nel Prosecco, il vino spumante prodotto principalmente con uva Glera: i terreni ghiaiosi delle colline venete e i suoli calcarei del Friuli Venezia Giulia contribuiscono alla mineralità e alla freschezza del Prosecco, mentre il clima mite e le escursioni termiche giornaliere favoriscono la maturazione equilibrata dell’uva, preservando al contempo la sua acidità naturale.

    Oltre alla componente geografica, il terroir della Glera è arricchito dall’interazione tra l’uomo e la natura. Le pratiche agricole tradizionali, tramandate da generazioni di viticoltori, si combinano con le tecniche moderne per garantire la sostenibilità ambientale e la qualità del prodotto finale.

    Il terroir della Glera è dunque molto più di un luogo fisico; è un’esperienza sensoriale che cattura l’anima del territorio e la trasforma in un nettare frizzante e vivace, degno di celebrare ogni momento di gioia e convivialità.

    La Trasformazione in Prosecco

    Ma cosa rende così speciale l’uva Glera? Le sue caratteristiche botaniche offrono un’interessante finestra sul suo fascino unico. La Glera è nota per i suoi grappoli compatti e le sue bacche sferiche, che conferiscono al vino una freschezza e un fruttato distintivo. La resistenza ai parassiti e la capacità di adattarsi a una varietà di terreni e climi hanno reso la Glera una scelta popolare tra i viticoltori.

    Il vero punto di svolta per la Glera è arrivato con la sua trasformazione in Prosecco: grazie alla sua acidità bilanciata, al suo profilo aromatico e alla sua versatilità in cantina, la Glera si è affermata come la varietà principale per la produzione di questo celebre vino spumante. Oggi, il Prosecco è sinonimo di allegria, celebrazione e convivialità in tutto il mondo, portando con sé il fascino intrinseco della Glera.

    Ma non tutti i vini spumanti sono Prosecco, e non tutte le uve Glera diventano Prosecco. Nel corso dei secoli, il processo di selezione e di affinamento delle tecniche di vinificazione ha portato alla definizione rigorosa dei criteri che definiscono il vero Prosecco. Dalla denominazione geografica controllata (DOC) alla denominazione di origine controllata e garantita (DOCG), il Prosecco autentico è un riflesso dell’impegno e della passione dei suoi produttori.

    Uva Glera oggi

    Oggi, l’uva Glera continua a essere una protagonista indiscussa nella produzione del Prosecco, mantenendo salda la sua connessione con le sue radici storiche e geografiche. Attraverso secoli di coltivazione e di evoluzione, la Glera è diventata un simbolo di orgoglio e di tradizione per i viticoltori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, il cui impegno e la cui dedizione hanno contribuito a plasmare il carattere unico e l’inconfondibile gusto del Prosecco moderno.

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  • Vinitaly 2024: l’evento enologico imperdibile

    Vinitaly 2024: l’evento enologico imperdibile

    Dal 14 al 17 aprile, Verona diventa la capitale mondiale del vino, trasformandosi in un palcoscenico incantevole dove le eccellenze enologiche italiane e internazionali si incontrano e si esibiscono in degustazioni, workshop, eventi esclusivi e molto altro ancora.

    Con la sua 56ª edizione, Vinitaly 2024 si presenta più affascinante che mai, pronto a stupire e deliziare i suoi visitatori con un’esperienza unica e indimenticabile: ogni sorso è un viaggio attraverso le terre d’Italia e del mondo, un’esperienza sensoriale che coinvolge tutti i sensi e lascia un’impronta indelebile nel cuore di chiunque abbia la fortuna di partecipare.

    Innovazione e Tradizione

    Vinitaly non è solo un momento di festa e convivialità, ma anche un’occasione straordinaria per scoprire le ultime tendenze del settore, incontrare i migliori produttori e conoscere da vicino le storie dietro ogni bottiglia. Tra workshop guidati da esperti del settore, sessioni di degustazione guidata e incontri con i protagonisti del mondo del vino, Vinitaly 2024 offre un programma ricco e coinvolgente che soddisferà anche i palati più esigenti.

    In un mondo in continua evoluzione, dove le tecnologie e le tendenze di consumo cambiano rapidamente, questa fiera si pone come un punto di riferimento per l’industria vinicola, offrendo uno sguardo privilegiato sulle ultime novità e sull’avanguardia della produzione vinicola.

    Durante Vinitaly 2024, infatti, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire le ultime tendenze nel mondo del vino, dall’utilizzo di tecnologie innovative in cantina alla ricerca di nuovi approcci alla vinificazione e alla conservazione. Workshop, seminari e dimostrazioni pratiche condotte da esperti del settore offriranno una panoramica completa delle nuove frontiere dell’enologia, consentendo ai partecipanti di esplorare le potenzialità e le sfide del futuro della produzione vinicola.

    Ma non dimentichiamo le radici profonde della tradizione enologica italiana! Ogni bottiglia esposta e ogni sorso degustato racconta una storia di passione, dedizione e rispetto per la terra e le sue tradizioni secolari. Attraverso incontri con i produttori, degustazioni guidate e masterclass condotte da enologi rinomati, Vinitaly celebra e preserva l’eredità enologica italiana, promuovendo la valorizzazione dei vitigni autoctoni e il rispetto per il territorio e l’ambiente.

    Aree tematiche di Vinitaly 2024

    Quest’anno la manifestazione sarà divisa in varie aree tematiche:

    • Vinitalybio è la sezione dedicata al vino biologico prodotto sia in italia sia all’estero
    • International Wine è dedicata alla produzione internazionale arricchita da numerose degustazioni. Tra i paesi presenti si troverà Austria, Slovenia, Spagna, Serbia, Croazia, Argentina, Turchia, Sudafrica e molti altri.
    • Vinitaly Tasting è un evento di degustazione in collaborazione con DoctorWine by Daniele Cernilli
    • Vinitaly Design è legato alla promozione del vino: dai bicchieri agli arredi per le cantine, i ristoranti e le enoteche. Anche quest’anno si rinnova “Vinitaly Design Award” con lo scopo di evidenziare il miglior Design del vino, dei distillati, dei liquori, delle birre e dell’olio extra vergine d’oliva e di premiare e stimolare lo sforzo delle Aziende e dei Designer al continuo miglioramento della propria immagine.
    • Micro Mega Wines è una nuova iniziativa per le aziende che hanno piccole produzioni di alta qualità, da vitigni sia autoctoni che internazionali.
    • Enolitech è il salone internazionale che si occupa della tecnologia applicata alla vitivinicoltura, all’olivicoltura e al beverage.

    Informazioni su Vinitaly 2024 – Salone Internazionale dei vini e distillati

    Vinitaly 2024 è alla 56a edizione. Vinitaly 2023 ha ospitato oltre 4.000 espositori da 143 nazioni, 125.000 visitatori, 33.000 buyer esteri e oltre mille top buyer.

    Vinitaly 2024: dal 14 al 17 Aprile 2024, dalle 9:30 alle 18:00
    Dove: Veronafiere
    Scarica la MAPPA DELLA FIERA
    Calendario eventi: https://www.vinitaly.com/calendario-eventi/
    Website https://www.vinitaly.com
    E-mail info@veronafiere.it

    Biglietti

    I prezzi dei biglietti per Vinitaly 2024 sono riservati ai professionisti del settore e sono disponibili solo con acquisto online:

    • Biglietto giornaliero: Euro 120,00+ Euro 6,00 di costi di commissione
    • Abbonamento Vinitaly 2024: Euro 260,00 + Euro 13,00 di costi di commissione
    • Biglietto per visitatori con disabilità: gratuito

    I biglietti per Vinitaly 2024 possono essere acquistati solo dai professionisti del settore previa registrazione obbligatoria e indicazione della data della visita. Una volta riscattato il biglietto per Vinitaly non è possibile effettuare cambi di nominativo o data della partecipazione alla fiera. È possibile acquistare i biglietti per Vinitaly 2024 esclusivamente online, non sono previste casse sul luogo dell’evento. Non è possibile acquistare biglietti per i minori di 18 anni, anche se accompagnati all’evento. Sono disponibili dei biglietti gratuiti per Vinitaly 2024 per i visitatori con disabilità.

    Vinitaly and the City 2024

    Gli appassionati non professionali possono partecipare al fuorisalone “Vinitaly and the City 2024”, il fuori salone con degustazioni, incontri ed eventi nel cuore di Verona. Ecco i luogi degli eventi di Vinitaly and the City 2024:

    • Piazza dei Signori
    • Torre dei Lamberti
    • Cortile Mercato Vecchio
    • Cortile del Tribunale

    In sintesi, Vinitaly rappresenta l’incontro tra innovazione e tradizione nell’enologia, offrendo un’esperienza unica che coniuga il meglio del passato con le sfide del futuro. Sia che tu sia un professionista del settore alla ricerca delle ultime novità nel mondo del vino, sia che tu sia un esperto enologo desideroso di approfondire le radici storiche della tua passione, Vinitaly è il luogo ideale per esplorare il connubio tra innovazione e tradizione nell’affascinante mondo dell’enologia.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Prosecco: origini e curiosità

    Prosecco: origini e curiosità

    Se sei un appassionato di vino sicuramente sei un amante del Prosecco, il celebre vino spumante italiano amato da molti per il suo gusto fresco e fruttato. Ma sai veramente tutto sul Prosecco? Questo articolo ti porterà alla scoperta delle origini e di  alcune curiosità affascinanti che potresti non conoscere su questo delizioso vino.

    Origini antiche

    Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il Prosecco non è un vino nato ieri. Le radici del Prosecco affondano nel passato, risalendo addirittura all’epoca romana. È interessante notare che già allora si produceva un vino simile al Prosecco nelle fertili colline del Veneto, dove il clima mite e il terreno ricco di minerali favorivano la coltivazione dell’uva.

    Tuttavia, è nel medioevo che il Prosecco inizia a guadagnare notorietà, con le prime menzioni documentate che risalgono al XVI secolo. In quei tempi, il vino Prosecco era apprezzato per la sua freschezza e la sua spuma leggera, tanto che i nobili veneziani ne facevano spesso sfoggio durante le feste e le cerimonie.

    Nel corso dei secoli successivi, il Prosecco ha attraversato varie fasi di sviluppo e diffusione, fino a diventare il rinomato vino spumante che oggi conosciamo e amiamo. Le sue antiche origini conferiscono al Prosecco non solo una storia ricca e affascinante, ma anche un legame profondo con il territorio e la tradizione enologica del Veneto.

    Denominazione protetta

    Il termine “Prosecco” è protetto da una denominazione di origine controllata (DOC) e, dal 2009, anche da una denominazione di origine protetta (DOP). Nel 2009, infatti, l’Unione Europea ha riconosciuto il Prosecco come una denominazione di origine protetta, stabilendo rigorose regole e criteri di produzione che devono essere rispettati per poter utilizzare tale denominazione. Questo significa che il termine “Prosecco” è strettamente legato a una precisa area geografica di produzione, che comprende parti del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia. Solo i vini prodotti in queste zone e ottenuti da specifiche varietà di uva, principalmente la Glera, possono fregiarsi del nome “Prosecco”.

    Questo sistema di protezione assicura non solo la qualità del vino, ma anche la tutela delle tradizioni locali e dei produttori che da generazioni si dedicano alla coltivazione dell’uva e alla produzione del Prosecco. Grazie alla denominazione protetta, i consumatori possono essere certi di acquistare un prodotto genuino e di alta qualità, riflettendo così l’eccellenza enologica delle terre venete e friulane.

    Differenza tra Prosecco e Champagne

    La distinzione tra Prosecco e Champagne va oltre il semplice nome e si estende al processo di produzione, alle caratteristiche organolettiche e alle tradizioni culturali. Mentre entrambi sono vini spumanti amati in tutto il mondo, esistono differenze significative che li distinguono.

    Innanzitutto, la principale differenza sta nel metodo di produzione. Lo Champagne è prodotto principalmente nella regione francese della Champagne utilizzando il metodo tradizionale o champenoise, che prevede una seconda fermentazione in bottiglia. Questo processo lungo e complesso conferisce al vino la sua raffinata effervescenza e la sua complessità aromatica. D’altra parte, il Prosecco è prodotto principalmente in Italia, nelle regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, utilizzando il metodo Charmat, noto anche come metodo italiano. In questo processo, la fermentazione avviene in grandi contenitori di acciaio inox prima che il vino venga imbottigliato sotto pressione. Questo metodo conferisce al Prosecco il suo caratteristico gusto fruttato e floreale, con bollicine più leggere e vivaci rispetto allo Champagne.

    Inoltre, vi sono differenze nelle varietà di uva utilizzate. Lo Champagne è tipicamente prodotto utilizzando una combinazione di uve Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, mentre il Prosecco è principalmente prodotto utilizzando l’uva autoctona Glera, anche se possono essere utilizzate piccole quantità di altre varietà locali.

    Infine, vi sono differenze nelle tradizioni culturali e nelle occasioni di consumo associate ai due vini. Lo Champagne è spesso considerato un vino da festeggiamento, associato a occasioni speciali e celebrative, mentre il Prosecco è più casual e versatile, adatto a essere consumato in diverse occasioni, dalle feste informali ai brunch domenicali.

    In sintesi, sebbene entrambi siano vini spumanti di alta qualità, il Prosecco e lo Champagne rappresentano due esperienze uniche e distintive, ognuna con le proprie tradizioni, caratteristiche e storie da raccontare.

    Spumante, frizzante o “tranquillo”

    La versatilità del Prosecco si manifesta anche nella sua varietà di stili, che includono il Prosecco spumante, frizzante e fermo. Ogni stile offre un’esperienza unica e soddisfacente per il palato dei consumatori, consentendo loro di scegliere in base alle proprie preferenze personali e alle occasioni di consumo.

    Il Prosecco spumante è probabilmente il tipo più conosciuto e popolare. Caratterizzato da bollicine vivaci e persistenti, il Prosecco spumante è perfetto per celebrare occasioni speciali o semplicemente per godersi un momento di festa. La sua effervescenza vivace aggiunge un tocco di freschezza e leggerezza al palato, rendendolo ideale per aperitivi e brindisi.

    Il Prosecco frizzante offre un’alternativa più delicata e raffinata al Prosecco spumante. Le bollicine del Prosecco frizzante sono più sottili e meno persistenti, conferendo al vino un’effervescenza più delicata e una sensazione in bocca leggermente più morbida. Questo lo rende una scelta versatile che si presta bene a una vasta gamma di occasioni, dall’intrattenimento informale agli incontri più formali.

    Infine, il Prosecco fermo, noto anche come “tranquillo”, è un’opzione per coloro che preferiscono un vino meno effervescente e più strutturato. In questo caso, il vino subisce una sola fermentazione e non viene imbottigliato con l’aggiunta di anidride carbonica, risultando in un vino più morbido e corposo. Il Prosecco fermo è perfetto da gustare come accompagnamento a pasti più sostanziosi o come vino da meditazione, permettendo di apprezzare appieno la complessità dei suoi sapori e aromi.

    In definitiva, che tu preferisca il Prosecco spumante, frizzante o fermo, c’è un’opzione per soddisfare ogni palato e occasione. La varietà di stili del Prosecco riflette la sua versatilità e il suo appeal universale, garantendo un’esperienza di degustazione gratificante per tutti i suoi estimatori.

    tipi di prosecco

    In conclusione, le curiosità sul Prosecco ci aprono le porte a un mondo di storia, tradizione e innovazione enologica. Dalle sue antiche origini nell’epoca romana fino alla sua attuale fama globale, il Prosecco incanta e affascina con la sua versatilità e il suo gusto unico. Attraverso la sua denominazione protetta e il rispetto delle tradizioni locali, il Prosecco ci offre non solo un vino di alta qualità, ma anche un viaggio attraverso le colline venete e friulane, ricco di sapori, profumi e storie da raccontare. Che tu sia un appassionato di vino o semplicemente un amante del buon bere, il Prosecco è pronto a sorprenderti e deliziarti con la sua inconfondibile freschezza e allegria. Solleviamo i calici a questo straordinario vino italiano, simbolo di convivialità, gioia e celebrazione! Salute e alla prossima degustazione!

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